Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno (titolo originale: Also sprach Zarathustra. Ein Buch für Alle und Keinen) è un celebre libro del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, composto in quattro parti fra il 1883 e il 1885.
I temi principali dell’opera sono: l’eterno ritorno, la parabola della morte di Dio e la profezia dell’avvento dell’oltreuomo. Il libro è un trattato di filosofia e di morale e tratta della discesa dell’eremita Zarathustra dalla montagna al mercato per portare l’insegnamento all’umanità.
Il filosofo tedesco utilizza in maniera ironica uno stile simile a quello della Bibbia, ma il testo contiene idee e concetti opposti a quelli del Cristianesimo e del Giudaismo riguardo alla morale ed ai valori tradizionali.
Nietzsche scrisse il libro dopo aver ripreso lo studio di un autore che egli amò molto in gioventù, Ralph Waldo Emerson. I temi che egli riprende dal filosofo statunitense sono: la fiducia in se stessi, l'affermazione della vita intramondana, l'amore del fato e l'idea di un uomo oltre l'uomo.
Nietzsche scrisse il libro dopo aver ripreso lo studio di un autore che egli amò molto in gioventù, Ralph Waldo Emerson. I temi che egli riprende dal filosofo statunitense sono: la fiducia in se stessi, l'affermazione della vita intramondana, l'amore del fato e l'idea di un uomo oltre l'uomo.
Il libro racconta i viaggi fittizi e la pedagogia di Zarathustra: il nome del protagonista è tratto da quello dell'antico profeta fondatore del credo persiano chiamato da lui Zoroastrismo il cui testo sacro è costituito dall'Avestā; basato sul monoteismo e la contrapposizione di bene e male e dunque inventore del concetto dualistico ma anche cartesiano di res cogitans e res extensa.
Dopo aver compreso il proprio errore, Zarathustra lo espone agli uomini e propone come sostituzione una nuova dottrina, quella del superuomo, ovvero il superamento di sé che si propone di liberarli dalle loro aspirazioni mediocri, dall'idea di un "mondo dietro al mondo" incoraggiata dalla metafisica, dal Cristianesimo e dal pietismo derivante. Caratteristica del tutto originale è la designazione degli esseri umani come un passaggio tra le scimmie e l'Ubermensch, l'uomo rinnovato destinato a dominare il mondo in un tempo futuro.
Il libro in diversi passi esprime ripugnanza e profondo disprezzo per concetti quali i sentimenti d'umana pietà, compassione, indulgenza e perdono, i quali vengono invece considerati come il più grande peccato e pericolo più insidioso.
Nietzsche utilizza la figura dell'antico profeta persiano per collegare e sviluppare i 4 elementi principali su cui poggia l'intera sua opera:
• la morte di Dio: l‘espressione la “morte di Dio” o “Dio è morto” è la maniera usata da Nietzsche per dire che l'idea di Dio non è più fonte di alcun codice morale o teleologico. La morte di Dio è un modo per dire che l'uomo non sarà più capace di credere in qualunque ordine cosmico quando riterrà che non ne esiste uno. La morte di Dio condurrà, secondo Nietzsche, non solo al rifiuto della credenza, ma anche al rifiuto dei valori assoluti stessi - al rifiuto di credere in un'oggettiva ed universale legge morale che lega tutti gli individui. La perdita di una base sicura della morale condurrà al nichilismo, ovvero l'assenza di una finalità ultima che orienti il corso della vita.
• l’Oltreuomo: conosciuto anche come Superuomo è colui che abbandona le ipocrisie dei moralisti e afferma se stesso, ponendo di fronte alla morale comune i propri valori.
• Eterno ritorno dell’Identico: secondo Nietzsche ogni evento che possiamo vivere, l'abbiamo già vissuto infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro.
• Volontà di Potenza: la volontà di potenza è per Nietzsche la volontà che vuole se stessa, è cioè una volontà impersonale intesa come perpetua trascendenza e rinnovamento dei propri valori, ma anche come sopraffazione delle volontà più deboli.
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